Pubblicato da Wayne Piekarski, Developer Advocate for IoT
Annunciamo l'uscita dell'Anteprima per sviluppatori 2 (DP2) di Android Things che introduce le nuove funzionalità e correzioni di bug per la piattaforma. Ci impegniamo a fornire aggiornamenti regolari per gli sviluppatori e puntare ad avere nuove release delle anteprime approssimativamente ogni 6-8 settimane. Android Things è una soluzione completa per la creazione di prodotti per Internet of Things (IoT) con tecnologia Android. Da adesso tutti gli sviluppatori Android potranno creare velocemente dispositivi intelligenti utilizzando le API di Android e i servizi di Google, e mantenere la massima sicurezza grazie agli aggiornamenti ricevuti direttamente da Google. Comprende strumenti familiari come Android Studio, Android Software Development Kit (SDK), Google Play Services e Google Cloud Platform. Android Things supporta l'architettura System-on-Module (SoM) con un modulo centrale di calcolo che può essere utilizzato inizialmente con le schede di sviluppo e quindi facilmente scalato a grandi produzioni con design personalizzati, pur continuando a usare lo stesso Board Support Package (BSP) di Google.
- Nuove funzionalità e correzioni di bug
Grazie all'ottimo feedback ricevuto sull'Anteprima per sviluppatori 1, ora abbiamo aggiunto il supporto per USB Audio all'Hardware Abstraction Layer (HAL) per Edison Intel e Raspberry Pi 3. NXP Pico già include il supporto diretto per l'audio del dispositivo. Abbiamo anche risolto molti bug relativi alla Peripheral I/O (PIO). Altre richieste di funzionalità, come il supporto Bluetooth, sono problemi noti e il team sta lavorando attivamente per risolverli. Abbiamo aggiunto il supporto per la piattaforma Intel Joule, che fino a oggi offre la massima potenza di calcolo nella nostra line-up.
I/O nativo e driver utente
Ci sono molti sviluppatori che utilizzano codice nativo C o C++ per sviluppare il software IoT, e Android Things supporta l'Android NDK standard. Ora abbiamo rilasciato una libreria per fornire l'accesso nativo alla
Peripheral API (PIO), pertanto gli sviluppatori possono facilmente utilizzare il codice nativo già esistente. La
documentazione illustra la nuova API e l'
esempio mostra come utilizzarla.
Un'importante novità è che, insieme ad Android Things DP1, sarà disponibile il supporto per i
driver utente. Gli sviluppatori possono creare un driver utente nel loro APK e poi associarlo al framework. Ad esempio, il codice del driver potrebbe leggere un PIN GPIO e innescare un regolare Android KeyEvent o leggerlo in un GPS esterno tramite una porta seriale e alimentarlo nelle API di geolocalizzazione Android. Questo consente a qualsiasi applicazione di inserire eventi hardware nel framework senza personalizzare il kernel Linux o HAL. Manteniamo un
repository di driver utente per una varietà di interfacce hardware comuni, ad esempio, sensori, pulsanti e display. Gli sviluppatori sono anche in grado di creare i loro driver e condividerli con la community.
TensorFlow per Android Things
Una delle funzionalità più interessanti di Android Things è la possibilità di implementare facilmente il machine learning e la visione artificiale. Abbiamo creato un
campione, che ci è stato molto richiesto, per mostrare come utilizzare
TensorFlow sui dispositivi Android Things. Illustra come avviene l'accesso alla fotocamera, il riconoscimento degli oggetti, e la classificazione delle immagini e la comunicazione dei risultati attraverso la sintesi vocale (TTS). Viene anche fornita una libreria inferenziale TensorFlow con accesso in anteprima precompilata per ARM e x86 per aggiungere facilmente TensorFlow a qualsiasi applicazione Android, con una sola riga nel file build.gradle.
Il campione di TensorFlow che identifica la razza del cane (American Staffordshire terrier)
su un Raspberry Pi 3 con fotocamera
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