Local blog for Italian speaking developers
Il nuovo SDK di Google Cast rilasciato per Android e iOS
11 luglio 2016
Google Cast consente agli sviluppatori di ampliare facilmente la loro esperienza mobile estendendola agli schermi e agli altoparlanti più spettacolari di casa.
In occasione di Google I/O
abbiamo annunciato il nostro nuovo SDK di Google Cast
. Questo nuovo SDK punta a rendere lo sviluppo di Cast più rapido, affidabile e facile da mantenere. Abbiamo introdotto la gestione dello stato completo che consente di implementare la corretta astrazione tra la tua app e Google Cast. Abbiamo anche offerto l’esperienza utente di Cast completa, corrispondente alla
Google Cast Design Checklist
.
Oggi pubblichiamo questo SDK per Sender Android e iOS che include un
video
introduttivo, la
documentazione
completa, alcune
app campione
e i
tutorial Codelab
per entrambe le piattaforme. Nel primo feedback degli sviluppatori è emerso che per le implementazioni iniziali si possono ridurre notevolmente i tempi di sviluppo rispetto ai nostri SDK precedenti.
Un paio di novità che abbiamo annunciato saranno pronte nei prossimi mesi, tra cui un Controller con funzionalità estese personalizzabile e l'aggiunta di personalizzazione al Mini Controller per accelerare ulteriormente lo sviluppo.
Vieni a dare un’occhiata al
sito degli sviluppatori Cast
per saperne di più sui nuovi SDK e API, partecipare alla nostra community di sviluppatori alla pagina
g.co/googlecastdev
di Google+ e discuterne insieme.
Presentazione di Analytics per le applicazioni Google Cast
29 aprile 2016
In quanto sviluppatore Google Cast, probabilmente ti starai chiedendo quanti dispositivi accedono alla tua applicazione, quante sessioni avviano questi dispositivi e per quanto tempo vengono riprodotti i contenuti multimediali durante queste sessioni. Finora per ottenere queste informazioni dovevi implementare i tuoi strumenti personali. Ma non è più così! Oggi siamo lieti di annunciare che abbiamo reso disponibili tutti questi dati direttamente dalla
Console per gli sviluppatori di Google Cast
.
Per dare uno sguardo a queste novità, accedi come al solito alla Console per gli sviluppatori con i dati del tuo account sviluppatore. Nella tabella “Applicazione”, fai clic sul link “Visualizza” nella nuova colonna “Statistiche” per la tua applicazione.
Didascalia: Pagina delle applicazioni che visualizza una singola app con il link “Visualizza” evidenziato
La pagina di analisi comprende una scheda per ogni metrica, un grafico interattivo dei valori di metrica nel tempo e tabelle con i dati giornalieri più recenti. La scheda dei dispositivi mostra il numero di dispositivi Cast che hanno lanciato la tua applicazione, la scheda sessioni mostra il numero di sessioni Cast della tua applicazione e la scheda di riproduzione media mostra la durata media della riproduzione di contenuti multimediali per sessione della tua applicazione.*
La pagina di analisi mostra le schede, il grafico e le tabelle di dati
I dati di ciascuna scheda possono essere visualizzati per totali, paese o piattaforma del mittente. Per visualizzare i dati per un paese o una piattaforma specifica, fai semplicemente clic sulla relativa riga nella tabella. I dati di ciascuna scheda sono disponibili su base giornaliera nonché per totali ricorrenti per sette, quattordici e ventotto giorni. Per modificare un intervallo di aggregazione, seleziona l’intervallo desiderato dalla selezione degli intervalli nella parte superiore destra della pagina.
Ci auguriamo che questi strumenti di analisi ti possano fornire informazioni dettagliate sul modo in cui vengono utilizzate le tue applicazioni Google Cast e che ti consentano di esaminare l’impatto dei miglioramenti che hai apportato. Per ulteriori informazioni puoi fare riferimento alla
documentazione per gli sviluppatori
.
* Le applicazioni che non riproducono contenuti multimediali non disporranno della media dei dati di riproduzione
Stupite i vostri utenti con Google Cast
6 novembre 2015
Quando sviluppate applicazioni per Google Cast, state costruendo una vera esperienza multischermo per stupire i vostri utenti e offrire loro una prospettiva unica. Parte di questo fattore di stupore consiste nel rendere l’app gradevole e facile da utilizzare.
Nel progettare l’esperienza utente di Google Cast, abbiamo eseguito una enorme quantità di test sugli utenti per raffinare un modello che operi per i vostri utenti nel maggior numero possibile di scenari.
Il video seguente offre una spiegazione rapida dell’esperienza utente complessiva per le applicazioni abilitate a Google Cast.
Abbiamo anche prodotto alcuni video mirati per evidenziare importanti aspetti dei principi chiave di progettazione di Google Cast.
Il posizionamento dell’icona di Cast è una delle linee guida UX più importanti, dal momento che influenza direttamente la familiarità dei vostri utenti con la capacità di utilizzare Cast. Osservate questa spiegazione per comprendere perché l’abbiamo progettato in questo modo:
Un’altra importante considerazione di progettazione è come dovrebbe funzionare la connessione fra la vostra applicazione e il dispositivo Google Cast. Questo punto è trattato nel breve video qui sotto:
Quando i vostri utenti sono collegati a un dispositivo Google Cast che sta riproducendo un audio, è essenziale che possano controllare facilmente il volume dell’audio. Ecco un altro video che tratta il controllo del volume in applicazioni abilitate a Cast:
Per ottenere informazioni più dettagliate sui nostri principi di progettazione UX, abbiamo un’eccellente documentazione e una comoda lista di controllo delle linee guida UX.
Seguendo le linee guida Google Cast UX nella vostra app, offrirete ai vostri utenti un’ottima esperienza interattiva che li stupirà e li farà tornare per chiedere altri servizi!
Unitevi agli altri sviluppatori nella comunità Google+ Cast Developers per conoscere altri suggerimenti, trucchi e procedure relative a diversi tipi di risorse di sviluppo.
API Remote Display di Cast: Processing
25 settembre 2015
Remote Display su Google Cast consente la visualizzazione delle app contemporaneamente sul dispositivo mobile e su quello di Cast.
Processing
è un linguaggio di programmazione che consente ad artisti e sviluppatori dilettanti di creare grafica e mostre interattive avanzate. Combinando i due fattori possiamo creare rapidamente splendidi progetti di arti visive e visualizzarli sul grande schermo portando semplicemente il telefono a una festa o a una galleria d’arte. Questo articolo illustra come abbiamo aggiunto il supporto per le
API Remote Display
di Google Cast al framework
Processing per Android
e in che modo gli sviluppatori possano fare altrettanto.
Un’app di esempio della nota libreria Processing toxiclibs su Cast.
Scaricare
il codice ed eseguirlo sul proprio Chromecast!
Una breve introduzione
Processing dispone del proprio
IDE
e di numerose
contributed libraries
che nascondono i dettagli tecnici di varie tecnologie di input, output e rendering. Gli utenti di Processing dotati di semplici competenze di programmazione possono creare scene e visualizzazioni grafiche complesse.
Per scrivere un programma nell’IDE di Processing si crea uno “sketch” che comporta l’aggiunta di codice ai callback del ciclo di vita che inizializzano e disegnano la scena. Lo sketch può essere eseguito come un programma Java sul desktop. Lo sviluppatore può inoltre abilitare il supporto per
Processing per Android
e successivamente eseguire lo stesso sketch come un’app sul dispositivo mobile Android. Sono supportati anche gli eventi touch e i dati dei sensori per interagire con le app generate.
Anziché visualizzare semplicemente i grafici sul piccolo schermo del dispositivo Android, lo sviluppatore può lavorare meglio proiettando la grafica su uno schermo TV. Le API Remote Display di Google Cast facilitano il trasferimento di app dall’elevato utilizzo di risorse grafiche sui ricevitori Google Cast mediante le GPU, CPU e i sensori disponibili sui dispositivi mobili già in uso.
Come ci siamo riusciti
L’aggiunta del supporto per Remote Display comportava la modifica del codice sorgente di Processing per Android Mode. Per compilare Android Mode è necessario prima compilare il codice sorgente dell’IDE di Processing. Abbiamo iniziato con il codice sorgente dell’attuale
versione 2.2.1
stabile dell’IDE di Processing e l’abbiamo compilato utilizzando lo script di build Ant (le istruzioni particolareggiate sono incluse nel download del codice). Successivamente abbiamo scaricato l’SDK di Android e il codice sorgente per
Android Mode 0232
. Dopo aver apportato alcune modifiche di minore entità alla relativa build config a supporto dell’ultima versione dell’SDK di Android, abbiamo usato Ant per creare il file zip Android Mode. Il file zip è stato decompresso nella directory delle modalità IDE di Processing.
Successivamente abbiamo usato l’IDE per aprire uno degli sketch di esempio di Processing e lo abbiamo esportato come progetto di Android. Nel progetto generato abbiamo sostituito la libreria processing-core.jar con il codice sorgente per Android Mode. Abbiamo anche aggiunto al progetto una build config Gradle e quindi abbiamo importato il progetto in
Android Studio
.
L’Attività principale per un’app Processing è un discendente della classe
PApplet
di Android Mode. La classe PApplet utilizza una
GLSurfaceView
per il rendering della grafica 2D e 3D. Abbiamo dovuto cambiare il codice per usare la stessa GLSurfaceView per l’API Remote Display.
Si tratta di un elemento obbligatorio della
Google Cast Design Checklist
affinché il pulsante Cast sia visibile in tutte le schermate. Abbiamo modificato la PApplet in ActionBarActivity in modo da poter visualizzare il pulsante Cast nella barra delle azioni. Il pulsante Cast è stato aggiunto mediante un
MediaRouteActionProvider
. Per elencare unicamente i dispositivi di Google Cast che supportano Remote Display, abbiamo usato un MediaRouteSelector con un ID App ottenuto dalla
Google Cast SDK Developer Console
per un ricevitore Remote Display.
Successivamente abbiamo creato una classe denominata PresentationService che amplia il
CastRemoteDisplayLocalService
. Il servizio consente all’app di mantenere in esecuzione il display remoto anche quando si trasferisce in background. Il servizio richiede un’istanza CastPresentation per la visualizzazione dei relativi contenuti. L’istanza
CastPresentation
utilizza la GLSurfaceView dalla classe PApplet per la visualizzazione dei relativi contenuti. Tuttavia, l’impostazione della visualizzazione dei contenuti di CastPresentation richiede l’apporto di alcune modifiche alla PApplet in modo che la GLSurfaceView non venga inizializzata nella relativa onCreate, ma attenda fino al richiamo del callback del servizio
onRemoteDisplaySessionStarted
.
Quando l’utente seleziona un dispositivo Cast nel menu del pulsante Cast e viene chiamato l’evento MediaRouter
onRouteSelected
, il servizio viene avviato con
CastRemoteDisplayLocalService.startService.
Quando l’utente si disconnette da un dispositivo Cast mediante il pulsante Cast, l’evento MediaRouter
onRouteUnselected
viene chiamato e il servizio viene interrotto mediante
CastRemoteDisplayLocalService.stopService
.
Per il display mobile, visualizziamo un bitmap dell’immagine e inoltriamo gli eventi touch di PApplet al metodo surfaceTouchEvent esistente. Quando lo sviluppatore esegue l’app Android, può usare i gesti touch sul display del dispositivo mobile per controllare l’interazione con la TV. Questo
video
mostra alcune delle app Processing eseguite su un Chromecast.
La maggior parte del nuovo codice è contenuta nelle classi PresentationService e RemoteDisplayHelper. Il dispositivo mobile deve disporre minimo di Android KitKat e Google Play services versione 7.5.71.
Adesso tocca agli sviluppatori
Gli sviluppatori possono ora provare le API Remote Display nelle proprie app Processing. Anziché modificare il codice generato ogni volta che si esporta il progetto Android Mode, consigliamo di usare il nostro progetto come base e copiare semplicemente il codice Android generato e le librerie nel proprio progetto. Successivamente basta modificare il file della build del progetto e aggiornare il manifesto per avviare l’app con l’Attività principale dello sketch.
La descrizione più dettagliata dell’uso delle API Remote Display è riportata nella nostra
documentazione per gli sviluppatori
. Siamo impazienti di vedere che cosa realizzeranno gli artisti di Processing grazie all’uso di questo codice nei propri progetti.
Le nuove API Google Cast
20 agosto 2015
Google Cast offre agli sviluppatori la possibilità di sfruttare le capacità dei dispositivi mobili su sistemi video e audio di grandi dimensioni. Dal lancio di Chromecast, il primo dispositivo Google Cast, abbiamo registrato uno strepitoso successo. Sono stati venduti 17 milioni di dispositivi Chromecast e il pulsante Cast è stato premuto 1,5 miliardi di volte, cambiando così il modo di guardare la TV. Negli Stati Uniti, gli utenti Chromecast visualizzano oggi il 66% di contenuti in più al giorno rispetto al momento del lancio, avvenuto nel luglio del 2013. L’attivazione di Chromecast genera un aumento del 45% del tempo di visualizzazione di YouTube.
L’ecosistema Google Cast continua a crescere, con una gamma di nuovi dispositivi di intrattenimento con integrazione Google Cast, da Chromecast ai dispositivi Android TV ad altoparlanti e soundbar.
Ecco nuovi strumenti di sviluppo per app e giochi in grado di far vivere nuove esperienze nell’uso della TV.
API Remote Display di Google Cast (Beta)
Stiamo rendendo più facile per gli sviluppatori per dispositivi mobili portare le app o i giochi più impegnativi dal punto di vista grafico ai ricevitori Google Cast grazie alle API Remote Display di Google Cast per Android e iOS.
Mentre gli utenti hanno a disposizione l’opzione
Trasmetti schermo
, la nuova API Remote Display permette agli sviluppatori di soluzioni mobili di costruire un’esperienza di secondo schermo su misura e integrata, senza richiedere il mirroring esatto dei contenuti dei dispositivi mobili sul dispositivo Google Cast.
Remote Display sarà disponibile per iOS e Android. Le app conterranno la stessa icona Google Cast che permette agli utenti di selezionare un dispositivo. Su Android, è possibile collegare il dispositivo tramite la classe helper
CastRemoteDisplayLocalService
, quindi creare una sottoclasse di
CastPresentation
tramite la quale richiamare
setContentView()
per visualizzare qualsiasi contenuto si desideri (compreso il disegno diretto su una
SurfaceView
!). I contenuti della CastPresentation vengono quindi inviati al dispositivo Google Cast, che li visualizza. Su iOS è possibile utilizzare il kit SDK Google Cast per rilevare i ricevitori e collegarsi a uno di questi; quindi eseguire GCKRemoteDisplayChannel per stabilire una nuova sessione Remote Display. L’app invierà quindi fotogrammi video e audio tramite la sessione. Per permettere l’integrazione di Remote Display con il codice di rendering esistente, sono disponibili adattatori per OpenGL ES e Metal.
Non è necessario scrivere un’app di ricezione, in quanto le API Remote Display sono supportate in modo nativo da tutti i ricevitori Google Cast. È tuttavia necessario registrare un ID App Remote Display tramite
Google Cast SDK Developer Console
.
Guarda Remote Display in azione con Driver® Speedboat Paradise:
API per riproduzione automatica e accodamento
Le API per riproduzione automatica e accodamento consentono agli sviluppatori di creare delle code di contenuti e di avviare il buffering di un secondo video mentre il primo è ancora in fase di riproduzione. In questo modo è possibile creare un’esperienza di riproduzione continua, che, a sua volta, è in grado di aumentare significativamente il periodo di visualizzazione e di incrementare i tempi di visualizzazione di ogni sessione di almeno il 10-20%.
La riproduzione di singoli elementi multimediali su Chromecast è un’operazione che
RemoteMediaPlayer
(o
VideoCastController
di
CastCompanionLibrary
) esegue in modo corretto ormai da diverso tempo. Con questa release, RemoteMediaPlayer viene arricchito da una coda multimediale completa, che permette di accodare diversi elementi
MediaQueueItems
, di passare da un elemento all’altro, di impostare una modalità di ripetizione, di riordinare la coda e di impostare la
riproduzione automatica
per un’esperienza di riproduzione multimediale estremamente fluida. Il valore
MediaStatus
restituito verrà aumentato dalla coda di elementi correnti e dal nuovo valore
OnPreloadStatusUpdatedListener
; questo permetterà di mostrare il successivo contenuto da visualizzare. Il sistema fa sì che tutti i dispositivi connessi mantengano una coda sincronizzata di tutti gli elementi multimediali futuri, aprendo nuove possibilità alla creazione di esperienze multimediali collaborative con Google Cast.
API Game Manager per Google Cast
A partire da novembre, Google Cast è stato arricchito della capacità di trasformare lo schermo della TV in un tavolo da gioco, in un percorso di gara, in una pista da ballo o in un quiz a domande, con la possibilità per diversi utenti di interagire tramite il loro telefono con i contenuti su schermo. Oggi presentiamo la nuova API Game Manager, che semplifica il processo di creazione di giochi multiplayer per gli sviluppatori. Per semplificare la sincronizzazione dello stato del gioco per un numero potenzialmente grande di giocatori, i servizi Google Play 7.5 introducono l’API Cast Game Manager. Questa API, disponibile per Android tramite la classe
GameManagerClient
, per iOS, per Chrome e per i ricevitori, permette di inviare messaggi e cambiamenti di stato a tutti i client collegati e al ricevitore. Tutti i metodi di invio comprendono anche un metodo dotato di uno specifico ID giocatore, che rende possibile a più giocatori la condivisione di un unico dispositivo trasmettitore.
Tutte queste API sono disponibili per Android già da oggi. Gli aggiornamenti SDK per iOS e Chrome saranno disponibili nei prossimi giorni.
Altre informazioni su queste API Google Cast sono disponibili sul
Sito per sviluppatori Google Cast
. Non vediamo l’ora di scoprire le nuove applicazioni create da te e dagli altri sviluppatori per arricchire l’esperienza dei salotti degli utenti.
Pubblicato da Nathan Camarillo e David Allison, Google Cast Product Manager
Le principali novità di Google Play 7.5
3 luglio 2015
Durante il Google I/O 2015 Mario Viviani, GDE Android, ha parlato delle potenzialità dei Google Play Services. Il lancio dei servizi Google Play 7.5, rende disponibili nuove capacità e ottimizzazioni sui dispositivi dell’ecosistema Android. I servizi Google Play permettono di fornire ai propri utenti le ultime funzionalità Google, avendo la sicurezza che tali servizi funzioneranno correttamente sui dispositivi Android 2.3 e versioni successive.
Troverete Smart Lock for Passwords, InstanceID, le nuove API di Google Cloud Messaging e Google Cast e in più l’accesso alle API di Google Maps per i dispositivi Android Wear.
Smart Lock for Passwords
La digitazione di una password, specialmente su un dispositivo mobile, non è mai un’esperienza piacevole. In molti casi gli utenti hanno già eseguito l’accesso dal web o da un altro dispositivo: il processo di login non dovrebbe tenerne conto? Smart Lock for Passwords si basa su Chrome Password Manager e aggiunge una nuova API
CredentialsApi
e UI su Android per recuperare le credenziali salvate nell’ambito del processo di accesso e salva le nuove credenziali per un utilizzo successivo su altri dispositivi Android e su qualsiasi browser Chrome.
Sono supportate sia le credenziali basate su password che quelle basate su
Identity Provider
(IDP, ad esempio Google Sign-In). Potrai mantenere collegati i tuoi utenti anche se passano da un dispositivo a un altro o a nuovi dispositivi. In questo modo non rinunceranno al servizio, non subiranno contrattempi né si ritroveranno con account multipli.
Ulteriori informazioni su Smart Lock for Passwords sono disponibili sul
sito per sviluppatori
.
InstanceID, identità e autorizzazione
InstanceID (IID) consente di recuperare un identificatore univoco per ogni istanza di app, fornendo un meccanismo con cui autenticare e autorizzare le azioni, anche se l’app non dispone di funzioni per la registrazione degli utenti e per gli account. Ad esempio, mediante l’inclusione del token InstanceID è possibile determinare in modo univoco quale istanza di app stia inviando una richiesta. Semplificato la gestione dei casi limite, in modo da garantire la disponibilità di token InstanceID.
Google Cloud Messaging
Google Cloud Messaging
(GCM) fornisce agli sviluppatori un meccanismo efficiente dal punto di vista energetico per l’invio di informazioni agli utenti e per l’invio di
messaggi upstream
da un dispositivo al server.
Google Cloud Messaging e InstanceID
In precedenza GCM utilizzava un ID di registrazione univoco per riferirsi a ciascun dispositivo. Questi ID continueranno a funzionare, ma è ora possibile utilizzare i token di InstanceID per GCM, usufruendo così di tutti i vantaggi di InstanceID per la gestione dei casi di errore. I token di InstanceID sono pienamente compatibili con le
notifiche utente
e consentono di inviare notifiche a tutti i dispositivi di un utente.
Iscrizioni basate sugli argomenti
Sarà disponibile un’ulteriore nuova funzione per il passaggio a InstanceID con GCM: le iscrizioni basate sugli argomenti. Esse facilitano la pubblicazione di un messaggio indirizzato ai destinatari più adatti, lasciando che sia GCM a occuparsi delle operazioni più impegnative di invio a tutte le istanze iscritte. L’app può iscriversi a più argomenti, permettendo così di creare una serie di argomenti necessari per gestire in modo ottimale le esigenze di messaggistica della app.
Ricezione di messaggi con GCM
Naturalmente, la semplice iscrizione ai messaggi costituisce solo una parte di ciò che è necessario fare: la ricezione dei messaggi GCM può ora essere effettuata mediante un
GcmReceiver
e una sottoclasse di
GcmListenerService
. Queste due classi facilitano l’elaborazione affidabile dei messaggi nella app, anche se il dispositivo viene attivato in seguito a Deep Sleep (sospensione profonda).
GCM Network Manager
Le applicazioni devono spesso sincronizzare i dati con i rispettivi server quando sono disponibili nuove informazioni. In GCM definiamo questo modello come “send to sync”. Questa operazione è stata resa molto più semplice mediante l’introduzione delle API GCM Network Manager, che gestiscono molti dei modelli di implementazione più comuni quali l’attesa della connettività di rete, il caricamento del dispositivo, i nuovi tentativi su rete e il backoff.
GcmNetworkManager
programma le operazioni in background nel momento più appropriato e può raggruppare più attività in un batch così da aumentare l’efficienza e il risparmio energetico, utilizzando anche le API
JobScheduler
per ottenere le migliori prestazioni su dispositivi Android 5.0. Grazie al supporto per le operazioni una tantum e le operazioni periodiche, questa API funge da struttura flessibile per diversi tipi di operazioni.
Beta di App Invites
App Invites, attualmente in beta, è una nuova funzionalità disponibile sia per Android sia per iOS che fornisce una UI standard con cui gli utenti possono invitare i rispettivi contatti a installare la tua app e, facoltativamente, realizzare collegamenti diretti con contenuti specifici utilizzando i contatti dei dispositivi degli utenti e i contatti generali di Google come origine per i referral con cui allargare la platea della tua app.
La possibilità di spedire inviti mediante SMS o email rende App Invites un meccanismo efficace con cui fare crescere organicamente il proprio bacino utenti, fornire agli utenti un metodo coerente con cui condividere l’app con le persone specifiche che desiderano averla e tenere traccia dell’efficacia degli inviti spediti. L'obiettivo di App Invites è quello di rendere più agevole la costituzione dei flussi di referral e onboarding, in modo da permettere agli sviluppatori di concentrarsi sull’esperienza centrale dell’app. Ulteriori informazioni su App Invites sono disponibili sul
sito per sviluppatori
.
Google Cast
Google Cast
è una tecnologia che permette di trasmettere mediante cast dei contenuti da un dispositivo mobile o laptop direttamente a un televisore o a degli altoparlanti. Grazie alla nuova funzionalità che permette di utilizzare la visualizzazione remota su qualsiasi app Android, iOS o Chrome e al supporto migliorato per i file multimediali e per i giochi, ci auguriamo che l’esperienza d’uso di Google Cast raggiunga il massimo livello!
API Remote Display
Stiamo rendendo più facile per gli sviluppatori per dispositivi mobili portare le app o i giochi più impegnativi dal punto di vista grafico ai ricevitori Google Cast grazie alle API Remote Display di Google Cast per Android e iOS. La nuova API Remote Display consente di creare un’esperienza su misura e integrata per un secondo schermo, senza la necessità di un mirroring identico dei contenuti tra i dispositivi mobili e il dispositivo Google Cast. Ulteriori informazioni su Remote Display sono disponibili sul
sito per sviluppatori di Google Cast
.
API per riproduzione automatica e accodamento
La riproduzione di singoli elementi multimediali su Chromecast è un’operazione che
RemoteMediaPlayer
(o
VideoCastController
di
CastCompanionLibrary
) esegue in modo corretto ormai da diverso tempo. Con questa release, RemoteMediaPlayer viene arricchito da una coda multimediale completa e dal supporto per la
riproduzione automatica
, per un’esperienza di riproduzione multimediale estremamente fluida. Il sistema fa sì che tutti i dispositivi connessi mantengano una coda sincronizzata di tutti gli elementi multimediali futuri, aprendo nuove possibilità alla creazione di esperienze multimediali collaborative con Google Cast.
API Game Manager per Google Cast
Portando il tuo gioco su Google Cast potrai creare un’avvincente esperienza multiplayer che preveda l’uso di un dispositivo mobile come controller del gioco e del televisore per visualizzare l’azione. Per facilitare l’invio di messaggi e dei cambiamenti di stato ai client connessi e al ricevitore del cast, i servizi Google Play 7.5 introducono
GameManagerClient
e le API Game Manager per Google Cast, disponibili per Android, iOS, Chrome e per i ricevitori.
Android Wear
Gli orologi sono dispositivi ottimi per poter sapere che ora è. Ma non sarebbe magnifico se oltre a darci informazioni sul tempo, potessero dirci anche dove ci troviamo? Con la nuova release è possibile utilizzare le già note
API di Maps
anche sui dispositivi Android Wear:
Ciò permette di visualizzare mappe completamente interattive e mappe in
modalità light
direttamente sui dispositivi Android Wear. Sarà possibile scorrere e ingrandire le mappe interattive, mostrare la posizione attuale dell’utente e tanto altro ancora. L’elenco completo delle funzioni supportate è riportato nella
documentazione per sviluppatori
. Tutti i dettagli sono disponibili sul
blog Geo Developers
.
Google Fit
Google Fit
è una piattaforma aperta progettata per creare app di fitness, sia che ciò comporti il recupero di dati di sensori, quali la posizione è la velocità correnti, recuperare e memorizzare dati di attività, o aggregare automaticamente tali dati in una singola visualizzazione sullo stato di forma dell’utente.
È ora possibile utilizzare
RecordingApi
per ricavare i dati sulla stima della distanza percorsa e delle calorie bruciate, rendendoli disponibili alla tua app e ad altre app abilitate a Google Fit mediante
HistoryApi
.
Si può essere attivi in tanti modi diversi. Anche se alcune attività sono facilmente misurabili in termini di passi o di distanza, l’allenamento di forza viene misurato in termini di tipologia, resistenza e ripetizioni. Questo tipo di dati può ora essere memorizzato in Google Fit grazie al nuovo supporto di un elevato numero di
esercizi fisici
, che permette agli utenti di costruire una vista completa delle loro attività.
È ora disponibile il kit SDK!
Sono ora disponibili i servizi Google Play 7.5: inizia subito a usare il kit SDK aggiornato!
Per ulteriori informazioni sui servizi Google Play e sulle relative API disponibili, visita il
sito API Google per Android
.
Post Originale
di
Ian Lake
, Developer Advocate
Google Cast e Chromecast: risorse per gli sviluppatori
5 marzo 2015
Nella presentazione su
Google Cast
al
Google I/O 2014
è stato ribadito che il
Chromecast
è stato il primo dispositivo ad implementare questa tecnologia, volta a
trasmettere
i propri
contenuti o applicazioni
dal telefono, tablet o laptop ad una TV o impianto audio che la supportano.
Nonostante gli utilizzi iniziali di Chromecast siano stati principalmente rivolti allo streaming video, non mancano oggi diversi esempi che spaziano in altri campi, come
giochi
,
quiz
da fare con gli amici, un
photowall
con cui animare un evento e
molto altro
. Inoltre, grazie all'estensione per
Chrome
, è possibile "castare" il contenuto di un tab del browser sulla propria TV o proiettore dotato di ingresso HDMI.
Per aggiungere il supporto a
Google Cast
alle proprie app
Android
,
iOS
e
Chrome
, il primo punto da cui partire è la
guida ufficiale
di Google. Inoltre, sono disponibili diversi DevBytes sull'argomento, come l'
introduzione all'SDK
e le
Design guidelines
, per poi approfondire come usare l'SDK per
Android
,
iOS
e
Chrome
. Oppure studiare un progetto complesso come quello del
Photowall
.
Una curiosità: a partire da questa primavera,
Sony, LG e Sharp
hanno annunciato che equipaggeranno i loro televisori con
Android TV
. Dato che quest'ultima supporta il protocollo Google Cast, in pratica è come avere un Chromecast collegato, oltre a tutte le nuove funzionalità offerte da Android TV, naturalmente.
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