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Le principali novità di Google Play 7.5
3 luglio 2015
Durante il Google I/O 2015 Mario Viviani, GDE Android, ha parlato delle potenzialità dei Google Play Services. Il lancio dei servizi Google Play 7.5, rende disponibili nuove capacità e ottimizzazioni sui dispositivi dell’ecosistema Android. I servizi Google Play permettono di fornire ai propri utenti le ultime funzionalità Google, avendo la sicurezza che tali servizi funzioneranno correttamente sui dispositivi Android 2.3 e versioni successive.
Troverete Smart Lock for Passwords, InstanceID, le nuove API di Google Cloud Messaging e Google Cast e in più l’accesso alle API di Google Maps per i dispositivi Android Wear.
Smart Lock for Passwords
La digitazione di una password, specialmente su un dispositivo mobile, non è mai un’esperienza piacevole. In molti casi gli utenti hanno già eseguito l’accesso dal web o da un altro dispositivo: il processo di login non dovrebbe tenerne conto? Smart Lock for Passwords si basa su Chrome Password Manager e aggiunge una nuova API
CredentialsApi
e UI su Android per recuperare le credenziali salvate nell’ambito del processo di accesso e salva le nuove credenziali per un utilizzo successivo su altri dispositivi Android e su qualsiasi browser Chrome.
Sono supportate sia le credenziali basate su password che quelle basate su
Identity Provider
(IDP, ad esempio Google Sign-In). Potrai mantenere collegati i tuoi utenti anche se passano da un dispositivo a un altro o a nuovi dispositivi. In questo modo non rinunceranno al servizio, non subiranno contrattempi né si ritroveranno con account multipli.
Ulteriori informazioni su Smart Lock for Passwords sono disponibili sul
sito per sviluppatori
.
InstanceID, identità e autorizzazione
InstanceID (IID) consente di recuperare un identificatore univoco per ogni istanza di app, fornendo un meccanismo con cui autenticare e autorizzare le azioni, anche se l’app non dispone di funzioni per la registrazione degli utenti e per gli account. Ad esempio, mediante l’inclusione del token InstanceID è possibile determinare in modo univoco quale istanza di app stia inviando una richiesta. Semplificato la gestione dei casi limite, in modo da garantire la disponibilità di token InstanceID.
Google Cloud Messaging
Google Cloud Messaging
(GCM) fornisce agli sviluppatori un meccanismo efficiente dal punto di vista energetico per l’invio di informazioni agli utenti e per l’invio di
messaggi upstream
da un dispositivo al server.
Google Cloud Messaging e InstanceID
In precedenza GCM utilizzava un ID di registrazione univoco per riferirsi a ciascun dispositivo. Questi ID continueranno a funzionare, ma è ora possibile utilizzare i token di InstanceID per GCM, usufruendo così di tutti i vantaggi di InstanceID per la gestione dei casi di errore. I token di InstanceID sono pienamente compatibili con le
notifiche utente
e consentono di inviare notifiche a tutti i dispositivi di un utente.
Iscrizioni basate sugli argomenti
Sarà disponibile un’ulteriore nuova funzione per il passaggio a InstanceID con GCM: le iscrizioni basate sugli argomenti. Esse facilitano la pubblicazione di un messaggio indirizzato ai destinatari più adatti, lasciando che sia GCM a occuparsi delle operazioni più impegnative di invio a tutte le istanze iscritte. L’app può iscriversi a più argomenti, permettendo così di creare una serie di argomenti necessari per gestire in modo ottimale le esigenze di messaggistica della app.
Ricezione di messaggi con GCM
Naturalmente, la semplice iscrizione ai messaggi costituisce solo una parte di ciò che è necessario fare: la ricezione dei messaggi GCM può ora essere effettuata mediante un
GcmReceiver
e una sottoclasse di
GcmListenerService
. Queste due classi facilitano l’elaborazione affidabile dei messaggi nella app, anche se il dispositivo viene attivato in seguito a Deep Sleep (sospensione profonda).
GCM Network Manager
Le applicazioni devono spesso sincronizzare i dati con i rispettivi server quando sono disponibili nuove informazioni. In GCM definiamo questo modello come “send to sync”. Questa operazione è stata resa molto più semplice mediante l’introduzione delle API GCM Network Manager, che gestiscono molti dei modelli di implementazione più comuni quali l’attesa della connettività di rete, il caricamento del dispositivo, i nuovi tentativi su rete e il backoff.
GcmNetworkManager
programma le operazioni in background nel momento più appropriato e può raggruppare più attività in un batch così da aumentare l’efficienza e il risparmio energetico, utilizzando anche le API
JobScheduler
per ottenere le migliori prestazioni su dispositivi Android 5.0. Grazie al supporto per le operazioni una tantum e le operazioni periodiche, questa API funge da struttura flessibile per diversi tipi di operazioni.
Beta di App Invites
App Invites, attualmente in beta, è una nuova funzionalità disponibile sia per Android sia per iOS che fornisce una UI standard con cui gli utenti possono invitare i rispettivi contatti a installare la tua app e, facoltativamente, realizzare collegamenti diretti con contenuti specifici utilizzando i contatti dei dispositivi degli utenti e i contatti generali di Google come origine per i referral con cui allargare la platea della tua app.
La possibilità di spedire inviti mediante SMS o email rende App Invites un meccanismo efficace con cui fare crescere organicamente il proprio bacino utenti, fornire agli utenti un metodo coerente con cui condividere l’app con le persone specifiche che desiderano averla e tenere traccia dell’efficacia degli inviti spediti. L'obiettivo di App Invites è quello di rendere più agevole la costituzione dei flussi di referral e onboarding, in modo da permettere agli sviluppatori di concentrarsi sull’esperienza centrale dell’app. Ulteriori informazioni su App Invites sono disponibili sul
sito per sviluppatori
.
Google Cast
Google Cast
è una tecnologia che permette di trasmettere mediante cast dei contenuti da un dispositivo mobile o laptop direttamente a un televisore o a degli altoparlanti. Grazie alla nuova funzionalità che permette di utilizzare la visualizzazione remota su qualsiasi app Android, iOS o Chrome e al supporto migliorato per i file multimediali e per i giochi, ci auguriamo che l’esperienza d’uso di Google Cast raggiunga il massimo livello!
API Remote Display
Stiamo rendendo più facile per gli sviluppatori per dispositivi mobili portare le app o i giochi più impegnativi dal punto di vista grafico ai ricevitori Google Cast grazie alle API Remote Display di Google Cast per Android e iOS. La nuova API Remote Display consente di creare un’esperienza su misura e integrata per un secondo schermo, senza la necessità di un mirroring identico dei contenuti tra i dispositivi mobili e il dispositivo Google Cast. Ulteriori informazioni su Remote Display sono disponibili sul
sito per sviluppatori di Google Cast
.
API per riproduzione automatica e accodamento
La riproduzione di singoli elementi multimediali su Chromecast è un’operazione che
RemoteMediaPlayer
(o
VideoCastController
di
CastCompanionLibrary
) esegue in modo corretto ormai da diverso tempo. Con questa release, RemoteMediaPlayer viene arricchito da una coda multimediale completa e dal supporto per la
riproduzione automatica
, per un’esperienza di riproduzione multimediale estremamente fluida. Il sistema fa sì che tutti i dispositivi connessi mantengano una coda sincronizzata di tutti gli elementi multimediali futuri, aprendo nuove possibilità alla creazione di esperienze multimediali collaborative con Google Cast.
API Game Manager per Google Cast
Portando il tuo gioco su Google Cast potrai creare un’avvincente esperienza multiplayer che preveda l’uso di un dispositivo mobile come controller del gioco e del televisore per visualizzare l’azione. Per facilitare l’invio di messaggi e dei cambiamenti di stato ai client connessi e al ricevitore del cast, i servizi Google Play 7.5 introducono
GameManagerClient
e le API Game Manager per Google Cast, disponibili per Android, iOS, Chrome e per i ricevitori.
Android Wear
Gli orologi sono dispositivi ottimi per poter sapere che ora è. Ma non sarebbe magnifico se oltre a darci informazioni sul tempo, potessero dirci anche dove ci troviamo? Con la nuova release è possibile utilizzare le già note
API di Maps
anche sui dispositivi Android Wear:
Ciò permette di visualizzare mappe completamente interattive e mappe in
modalità light
direttamente sui dispositivi Android Wear. Sarà possibile scorrere e ingrandire le mappe interattive, mostrare la posizione attuale dell’utente e tanto altro ancora. L’elenco completo delle funzioni supportate è riportato nella
documentazione per sviluppatori
. Tutti i dettagli sono disponibili sul
blog Geo Developers
.
Google Fit
Google Fit
è una piattaforma aperta progettata per creare app di fitness, sia che ciò comporti il recupero di dati di sensori, quali la posizione è la velocità correnti, recuperare e memorizzare dati di attività, o aggregare automaticamente tali dati in una singola visualizzazione sullo stato di forma dell’utente.
È ora possibile utilizzare
RecordingApi
per ricavare i dati sulla stima della distanza percorsa e delle calorie bruciate, rendendoli disponibili alla tua app e ad altre app abilitate a Google Fit mediante
HistoryApi
.
Si può essere attivi in tanti modi diversi. Anche se alcune attività sono facilmente misurabili in termini di passi o di distanza, l’allenamento di forza viene misurato in termini di tipologia, resistenza e ripetizioni. Questo tipo di dati può ora essere memorizzato in Google Fit grazie al nuovo supporto di un elevato numero di
esercizi fisici
, che permette agli utenti di costruire una vista completa delle loro attività.
È ora disponibile il kit SDK!
Sono ora disponibili i servizi Google Play 7.5: inizia subito a usare il kit SDK aggiornato!
Per ulteriori informazioni sui servizi Google Play e sulle relative API disponibili, visita il
sito API Google per Android
.
Post Originale
di
Ian Lake
, Developer Advocate
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