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Avere successo su Google Play: la lezione del mondo dei giochi per gli sviluppatori di app
22 aprile 2016
(Per raggiungere un pubblico ancora più ampio di sviluppatori di app e aiutarli a potenziare le proprie attività su Google Play, questo post è stato pubblicato in precedenza su
The Next Web
– Ed.)
Quando si parla di modi per avere successo, le app freemium (termine che nasce dalla contrazione di free e premium) e il mondo dei giochi scoprono di avere molto in comune. Gli utenti però sono più abituati a pagare per i giochi che per le app, un’abitudine riconducibile alle console di gioco tradizionali. Inoltre, i giochi mobili possono anche offrire facilmente “beni virtuali” con un’ampia gamma di prezzi che si adattano a tutte le tasche. Ciò significa che gli sviluppatori di giochi hanno avuto numerosissime opportunità per imparare e capire come migliorare la fase di onboarding, la conversione e infine il Lifetime Value (LTV). Quindi, qual è la lezione che gli sviluppatori di giochi possono condividere con gli sviluppatori di app? Ecco alcuni suggerimenti di best practice e informazioni utili condivise da sviluppatori di giochi di successo e che oggi possono applicarsi a molte app.
Promuovere il successo delle app nello stile degli sviluppatori di giochi:
1. Ottimizzare la fidelizzazione prima di investire nell’acquisizione
La fidelizzazione regna sovrana ed è sempre la fidelizzazione che promuove le conversioni. Per gli sviluppatori di giochi, la fidelizzazione costituisce l’indicatore chiave della qualità del gioco e mostra se risulta interessante per i giocatori.
La maggior parte degli sviluppatori di giochi utilizza il “soft launch” nelle comunità di beta testing o nei mercati di test. In questa fase il gioco viene adeguato per ottimizzare la fidelizzazione prendendo in esame aree specifiche, come il completamento delle esercitazioni, la difficoltà dei livelli e le conversioni. Gli sviluppatori possono quindi monitorare il tasso di fidelizzazione mediante i
rapporti coorte di Google Analytics
. Una volta raggiunto un livello di fidelizzazione soddisfacente lo sviluppatore può passare al lancio completo e iniziare a investire nell’acquisizione di utenti.
2. Fidelizzare gli utenti con il coinvolgimento passo-passo
I primi sette giorni dopo l’installazione sono i più critici per la fidelizzazione: gli utenti installano varie app per provarle e decidono nei primi giorni quali desiderano continuare a utilizzare. Se riesci a catturare la loro attenzione in quell’arco di tempo, è molto più probabile che la tua app entri a far parte della routine quotidiana degli utenti.
Esistono alcuni semplici metodi per aumentare progressivamente il coinvolgimento. È importante disporre di solidi argomentiche spieghino perché l’app è giusta per l’utente e contemporaneamente illustrarne le caratteristiche principali. Successivamente occorre inserire subito le funzionalità che offrono valore agli utenti, in modo che possano essere individuate senza troppi sforzi.
Non esiste una soluzione unica adatta a tutti. Per trovare la soluzione giusta, lo sviluppatore deve prima valutare quali flussi utente possono migliorare la fidelizzazione e quindi eseguire testing A/B per convalidare o modificare le proprie tesi. Ad esempio, uno sviluppatore potrebbe ritenere che l’inserimento della registrazione in una fase successiva del flusso utente possa migliorare la fidelizzazione. Inoltre, gli sviluppatori devono tenere presente che le principali metriche di coinvolgimento a lungo termine riguardano la singola app (come le foto caricate o il numero di articoli letti) e misurano anche l’impatto dei diversi flussi di onboarding sulle metriche stesse.
In generale, questi principi rappresentano buoni punti di partenza per iniziare a ottimizzare la fase di onboarding:
cerca dei sistemi per consentire agli utenti di usare l’app immediatamente anziché farli passare attraverso un lungo e complesso processo di configurazione;
presenta gradatamente i “momenti di attivazione”, come la registrazione di un account, il caricamento di un video o la ricerca di un amico;
inizia con la richiesta di un investimento minimo da parte dell’utente e prosegui quindi con la richiesta di ulteriori dettagli man mano che diventano necessari per l’uso delle funzionalità dell’app;
tratta le autorizzazioni come un servizio per l’utente. Ad esempio, se desideri che l’utente esegua la registrazione, dimostra prima che personalizzando la sua esperienza può ottenere di più dall’app.
In questo esempio, OkCupid ha provato diversi flussi di onboarding e ha rilevato che la versione più interessante ha aumentato la fidelizzazione a sette giorni di oltre il 20%.
Infine, assicurati che l’utente sia messo in grado di capire il valore della tua app prima di iniziare a chiedergli di pagare. Gli sviluppatori di giochi sono particolarmente abili nel lasciare che i propri utenti provino gratuitamente la maggior parte o tutte le funzionalità del prodotto per un determinato numero di giorni o di sessioni.
Un ottimo metodo che aiuta ad analizzare in che modo sono coinvolti (o meno) gli utenti rispetto all’app è quello di usare
Flow Report in Google Analytics
. Tramite questo rapporto lo sviluppatore può esaminare in che modo si muovono gli utenti nell’app e in che punto la abbandonano per identificare potenziali barriere.
3. Prevedere le giuste offerte per gli utenti giusti
Capire i comportamenti di acquisto in-app di diversi gruppi di utenti è essenziale per definire strategie di invito all’acquisto.
Inizia identificando i gruppi di utenti in base al modo in cui spendono e a quanto probabilmente spenderanno. La classificazione può essere fatta per gruppo di età, canale che ha portato all’installazione o comportamento in-app. Usa il
Generatore di segmenti di Google Analytics
per identificare e definire questi gruppi di utenti. Successivamente, personalizza le offerte di acquisto in-app in modo da creare una corrispondenza con il comportamento di spesa dei segmenti. Ad esempio, per i segmenti in cui più utenti tendono a spendere di più in una sola volta, ma spendono in modo irregolare, raggruppa le funzionalità in-app offerte.
4. Offrire acquisti in-app quando aumentano le probabilità di spesa da parte degli utenti
Le probabilità di spesa da parte degli utenti sono buone se l’esperienza d’acquisto non presenta difficoltà e aumentano ancora di più quando gli utenti riscontrano che la spesa sarà vantaggiosa. Perciò:
presenta le opportunità di acquisto agli utenti quando è più probabile che ne abbiano bisogno o le desiderino e spiega perché sono opportune;
rendi l’acquisto facilmente accessibile dall’app con un numero minimo di operazioni. Ad esempio, inserisci un pulsante di aggiornamento nel piè di pagina delle schermate pertinenti.
TomTom ha aggiunto un conto alla rovescia per indicare la scadenza del servizio gratuito (conteggiato in chilometri percorsi). Il contatore include un pulsante di aggiornamento che offre l’acquisto in-app con un solo tocco.
Come tutti i bravi sviluppatori di giochi, si concentrano sulla realizzazione di condizioni valide in grado di fidelizzare e coinvolgere gli utenti tramite test e analisi costanti. La prima impressione è importante, perciò gli utenti devono capire rapidamente l’importanza dell’app e navigare facilmente durante la fase di onboarding. Inoltre, per iniziare a generare reddito, è importante valutare attentamente in che modo inserire gli acquisti in-app.
Guarda la sessione Playtime 2015 di Matteo intitolata “The rules of games, for apps” (Le regole dei giochi per le app)
per ulteriori informazioni su quello che gli sviluppatori di app possono imparare dai giochi grazie a best practice ed esempi per gli sviluppatori:
Puoi anche
guardare le altre sessioni di Google Playtime 2015
per ulteriori informazioni sugli strumenti e le best practice che possono aiutarti ad avere successo su Google Play.
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